Alfred Zampa, a metà strada tra Paradiso e Inferno

A soli 20 anni Alfred Zampa era già sui ponti, pronto a sfidare la forza di gravità, e non è più sceso, neanche l’incidente che subì mentre costruiva il Golden Gate, e che lo bloccò per mesi a letto, riuscì a farlo rimanere lontano da quei grovigli di acciaio che piano piano, diventavano i ponti più maestosi d’America.

 Grazie al racconto del pronipote, Gianluigi D’Amico, che ancora custodisce, come fossero reliquie, le lettere che Angelina D’Amico, moglie di Al, spediva ai parenti ad Ortucchio, in provincia dell’Aquila. Il padre, Rocco Pacifico Emilio Zampa, nacque il 28 agosto 1876 proprio ad Ortucchio, così come la madre di Alfred, Angelina D’Amico. Rocco arrivò negli Stati Uniti a bordo della nave “Città di Torino” il 20 settembre 1901. E il 12 marzo 1905, a Selby, poco distante da San Francisco, nasce Alfred Zampa. Fu il primo di cinque figli. A 20 anni, aveva una macelleria a Crockett, ma gli affari non andavano bene. Così chiuse il negozio ed accettò di lavorare alla costruzione di un ponte. Il 21° compleanno lo festeggiò sul suo primo ponte inaugurato nel 1927, da allora i ponti sono stati il punto fermo della sua vita. Zampa ha costruito ponti grandiosi in California, Arizona e Texas e nel 1936, mentre trave su trave stava nascendo il Golden Gate, per una banale scivolata, Alfred precipita nel vuoto, un volo incredibile, fino a sfiorare la roccia. I compagni lo credono morto, ma ad Alfred bastano alcuni mesi di ospedale, un lungo periodo di riabilitazione ed è pronto per tornare sui ponti, “A metà strada tra il paradiso e l’inferno”. Così chiamò l’associazione che fondò per tutelare i diritti di tutta la categoria. “Asso”, così veniva chiamato Al, è stato sui ponti fino a 65 anni, ha vissuto intensamente mettendo passione, anima, in tutto quello che faceva, anche come allenatore di una squadra di baseball che vinse il campionato nel 1953. Una passione, quella per l’acciaio ed i ponti, che è riuscito a trasmettere ai suoi figli e al nipote Donald, così come l’orgoglio di appartenenza a quel piccolo centro marsicano che Al non ha mai conosciuto se non nei racconti del padre.

Al è morto nel 2000, a 95 anni, e dopo soli tre anni lo Stato della California ha voluto rendergli omaggio inaugurando l’Alfred Zampa Memorial Bridge, secondo italiano, dopo Giovanni da Verrazzano, a vantare questo onore.

E gli ortucchiesi, tornarono a scoprire questo figlio illustre, e per volere dell’allora Sindaco Mario Frigioni, dal 2005 la piazza del Comune di Ortucchio è stata dedicata ad Alfred Zampa. Alla cerimonia non mancò il ringraziamento del Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, e il nipote di Al, Donald Zampa.

 

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