Seduta del CRAM tra aggiornamenti normativi e l’elezione di Alessandro Corradi come Vice Presidente

Il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM) si è riunito lo scorso 18 dicembre 2025 in modalità telematica per affrontare i principali temi all’ordine del giorno.

Nel corso della seduta è stato fatto il punto sullo stato di attuazione dell’Avviso Pubblico 2025–2026 e sono stati illustrati i contenuti della Legge regionale n. 27 del 9 ottobre 2025, che disciplina in modo organico le relazioni tra la Regione Abruzzo e le comunità di abruzzesi nel mondo, insieme ai successivi adempimenti previsti. La riunione ha rappresentato inoltre un’occasione utile per valutare nuovamente la fattibilità di una prossima Assemblea CRAM in presenza, per fornire un’informativa sugli stanziamenti previsti per il CRAM nel Bilancio di previsione regionale e per discutere la programmazione degli interventi per il triennio 2026–2028, oltre alle consuete varie ed eventuali.

Nel corso della seduta è stato inoltre eletto Vice Presidente del CRAM Alessandro Corradi, Presidente della FEAS - Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera.

Al neo Vice Presidente sono rivolte le congratulazioni del Consiglio, con l’augurio di un proficuo lavoro nell’interesse delle comunità degli abruzzesi nel mondo!

23 Dicembre 2025

Nove nuovi “Ambasciatori d’Abruzzo nel Mondo” premiati dal Consiglio regionale

Sono nove gli abruzzesi che quest’anno riceveranno il riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo nel Mondo”, onorificenza che il Consiglio regionale conferisce dal 2011, in attuazione di una specifica legge regionale, a personalità di origine abruzzese che si sono distinte all’estero o in altre Regioni italiane per meriti accademici, culturali, politici, sociali e professionali. Il presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, in condivisione con la Conferenza dei Capigruppo, ha esaminato i profili dei candidati individuando quelli ritenuti più meritevoli. La cerimonia di conferimento del riconoscimento è in programma giovedì 18 dicembre 2025, alle ore 10.45, all’Aquila, presso Palazzo dell’Emiciclo, nella Sala della Vetrata. All’evento parteciperanno i Consiglieri regionali, le autorità politiche del territorio e i rappresentanti del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo). La manifestazione sarà accompagnata dalle musiche dell’Associazione Orchestrale da Camera “Benedetto Marcello” di Teramo.

GLI AMBASCIATORI 2025

Maurizio D’Ubaldo
Originario di Sant’Omero (Teramo), avvocato affermato a Madrid e fondatore dello studio “Di Ubaldo Abogados”, è punto di riferimento per numerose istituzioni italiane in Spagna. Presidente dell’Associazione CASA Abruzzo, promuove da anni la cultura e l’identità abruzzese all’estero.

Livio Presutti
Originario di Città Sant’Angelo (Pescara), è professore ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università di Modena e Reggio Emilia e pioniere mondiale della chirurgia endoscopica dell’orecchio. Autore di interventi e studi innovativi di rilevanza internazionale, rappresenta un’eccellenza della medicina italiana.

Antonio (Tony) Di Paolo
Originario di Introdacqua (L’Aquila), imprenditore nei settori dell’edilizia e della finanza, ha costruito una solida carriera negli Stati Uniti. Oggi guida un importante gruppo immobiliare a New York, affermandosi come esempio di successo imprenditoriale abruzzese all’estero.

Valentino Sciotti
Originario di Crecchio (Chieti), presidente e CEO del Fantini Group di Ortona, è tra i protagonisti del settore vitivinicolo internazionale. Ha portato il vino abruzzese sui mercati globali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti e una diffusione mondiale del marchio.

Donato Di Benedetto
Originario di Pratola Peligna (L’Aquila), da giovane emigrato in Canada. Ha costruito percorsi d’eccellenza, dall’industria tradizionale alle tecnologie più innovative, includendo attività di import-export con numerosi Paesi e lo sviluppo di droni per il trasporto di beni e medicinali. Si è fatto promotore, nel 2009, di una raccolta fondi in aiuto degli abitanti dell’Aquila; i proventi sono stati destinati al reparto di oncologia dell’Ospedale San Salvatore

Francesca Caldarelli
Originaria di San Giovanni Teatino (Chieti), è imprenditrice nei settori della comunicazione e della ristorazione, con attività tra Milano e Abruzzo. Fondatrice di progetti innovativi e volto televisivo per Discovery Warner Bros, valorizza il territorio attraverso media e cultura gastronomica.

Vincenzo Maria Di Nicola
Originario di Teramo, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è tra i principali esperti italiani di innovazione digitale. Ha guidato processi di trasformazione tecnologica in importanti enti pubblici ed è oggi responsabile dell’Intelligenza Artificiale di Cassa Depositi e Prestiti.

Giuseppe Di Lello Finuoli
Originario di Villa Santa Maria (Chieti), giudice antimafia, già sostituto procuratore a Palermo ai tempi di Falcone e Borsellino, ha dedicato la vita alla giustizia. Parlamentare e membro della Commissione Antimafia, ha dato prestigio all’Abruzzo con il suo impegno civile.

Mario Verrocchi
Originario di Sulmona (L’Aquila), farmacista e imprenditore, è cofondatore di Chemist Warehouse, una delle più grandi catene di farmacie dell’Oceania. Con oltre 350 punti vendita e sede a Melbourne, guida un gruppo leader del settore farmaceutico internazionale. 

(Comunicato ACRA)

15 Dicembre 2025

 

La Famiglia Cascella oltre il tempo: a Pescara la presentazione ufficiale del catalogo Treccani per la mostra di Madrid

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo e l’Ambasciata d’Italia in Spagna, in collaborazione con l'Associazione "Casa Abruzzo", hanno affidato all'Istituto della Enciclopedia Italiana “Treccani”, la cura del catalogo della mostra “La Famiglia Cascella. Oltre il Tempo”, in visione fino al 17 gennaio a Palazzo de Abrantes, sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Giovedì 4 dicembre alle ore 18, presso il Museo Cascella, in Viale G. Marconi, 45 a Pescara, alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi, sarà ufficialmente presentato il volume che racchiude le opere dei Cascella esposte per la prima volta in Spagna. Il catalogo celebra la storia unica nel panorama mondiale, in continuo divenire, della famiglia di artisti abruzzesi: cinque generazioni, che a partire dal capostipite Basilio Cascella, hanno partecipato in prima persona a ogni manifestazione dell’arte più avanzata degli ultimi 150 anni. L’evento rappresenta la conclusione del programma “Radici e Rotte”, che ha visto la Regione Abruzzo protagonista di sei mesi di eventi dedicati alla promozione del territorio regionale nel Capoluogo iberico.

Alla presentazione parteciperanno: il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, il vicesindaco di Pescara e assessore alla Cultura, Maria Rita Carota, il presidente dell’associazione "Casa Abruzzo. La Casa degli Abruzzesi in Spagna", Maurizio Di Ubaldo, il direttore dell'area gestionale dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Marta Leonori. Interverranno, inoltre, Guicciardo Sassoli de' Bianchi Strozzi, curatore della mostra “La Famiglia Cascella. Oltre il Tempo” e Orante Paris, in rappresentanza di Marco María Cerbo, capo dell’Unità per il coordinamento degli Istituti italiani di cultura della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

(Comunicato ACRA)

2 Dicembre 2025

L’Abruzzo protagonista a Roots-IN 2025

La Regione Abruzzo, in collaborazione con le Camere di Commercio abruzzesi, ha partecipato alla IV edizione della Borsa Internazionale del Turismo delle Radici – Roots-IN di Matera (18–19 novembre).
Un’opportunità per valorizzare il nostro territorio e le sue tradizioni, rafforzando il legame con gli abruzzesi nel mondo e offrendo loro occasioni concrete per tornare, riscoprire le proprie origini e sentirsi parte di una comunità che li accoglie
Lo stand regionale e il workshop B2B hanno favorito nuovi contatti, collaborazioni e idee per valorizzare sempre più il turismo delle radici.

21 Novembre 2025

Rapporto Italiani nel Mondo 2025: 20 anni di mobilità italiana

La XX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes analizza vent’anni di mobilità degli italiani, evidenziando che non si tratta più solo di “fuga di cervelli”, ma di scelte individuali di giovani e adulti in cerca di dignità, riconoscimento e opportunità. Dal 2006 al 2025 il saldo migratorio è negativo di 817.000 persone, con Lombardia, Nordest e Mezzogiorno come principali aree di partenza.

Il Rapporto evidenzia una mobilità complessa e circolare: oltre agli espatri verso l’Europa, cresce la mobilità interna, con il Sud e le aree interne che continuano a svuotarsi. Tra il 2014 e il 2024, oltre 1 milione di persone si è trasferita dal Sud al Centro-Nord, mentre aumenta la presenza di donne e di over 50 tra gli italiani residenti all’estero.  La mobilità non è solo necessità ma anche scelta, curiosità e progettualità personale.

Il Rapporto invita a guardare oltre la narrativa della “fuga di cervelli”, ricordando che gli italiani nel mondo portano con sé competenze e talenti che devono essere valorizzati. La mobilità interna, soprattutto dalle province centrali e montane, evidenzia fragilità territoriali e sociali, mentre la mobilità estera rimane concentrata in Europa (Regno Unito, Germania, Svizzera).

Nel Rapporto Migrantes 2025, le analisi sono organizzate in cinque sezioni che spaziano dalla storia delle migrazioni italiane (“Venti anni di parole e impegno”), ai dati su espatri e rimpatri, fino alle migrazioni interne. La parte speciale, intitolata “Oltre la fuga: talenti, cervelli o braccia?”, è organizzata per aree di emigrazione e restituisce un quadro ampio e diversificato sul fenomeno migratorio degli italiani nel mondo. Il Rapporto riflette anche sul ruolo delle comunità italiane all’estero con un contributo intitolato “Alla ricerca del ‘nuovo’ associazionismo degli italiani all’estero”, a firma Matteo Bracciali, Paola Villa e Gianfranco Zucca.

Si richiama, inoltre, l’attenzione sulle sfide pastorali e sociali, invitando ad un'integrazione reciproca che valorizzi le persone migranti e le comunità, invece di limitarsi all’assimilazione, con modelli imposti dall'alto.

Sul sito della Fondazione Migrantes sono disponibili, oltre al comunicato ufficiale, anche la sintesi del Rapporto Italiani nel Mondo 2025, l’indice e gli allegati socio-statistici.

21 Novembre 2025

Successo per la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo: protagonisti i sapori dell’Abruzzo

Si è da poco conclusa la decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, quest’anno dedicata al tema «La cucina italiana tra salute, cultura e innovazione». La manifestazione, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la rete dell’Agenzia ICE, le associazioni di settore e i principali operatori del comparto, ha avuto luogo nella terza settimana di novembre.

L’edizione 2025 ha puntato i riflettori sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, promuovendo al contempo un modello alimentare sano, equilibrato e sostenibile, e valorizzando gli aspetti di innovazione e ricerca che caratterizzano l’intero ciclo alimentare.

A Barcellona, l’IIC, il Consolato Generale d’Italia a Bercellona e la Camera di Commercio, in collaborazione con l’Associazione Casa Abruzzo e con il patrocinio della Regione Abruzzo, hanno recentemente organizzato una serie di eventi dedicati all’enogastronomia e alla cultura abruzzese. Tra le iniziative principali, l’annuale «A tavola con gusto», durante la quale ristoranti selezionati hanno proposto piatti tipici dell’Abruzzo, e uno showcooking svoltosi il 18 novembre alle 19:00, realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi in Spagna, che ha visto protagoniste ricette tradizionali, degustazioni e racconti sulla cultura culinaria della regione.

L’evento ha riscosso grande successo, confermando la cucina italiana come simbolo di eccellenza culturale e gastronomica, capace di unire tradizione, innovazione e valori salutistici, con particolare attenzione alla ricchezza e autenticità dei piatti abruzzesi, e rappresentando al contempo un’importante occasione di promozione turistica del territorio e delle sue eccellenze.

20 Novembre 2025

Un libro racconta gli abruzzesi dello sport che hanno conquistato il mondo

Francavilla al Mare si prepara a valorizzare l’eredità sportiva degli abruzzesi nel mondo con un appuntamento di grande valore culturale.

Sabato 15 novembre 2025, ore 17:30, l’Auditorium Sirena ospiterà la presentazione del volume Abruzzo: i campioni siamo noi – Storie di sportivi abruzzesi nel mondo (Ed. Masciulli), scritto da Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Duilio Rabottini. 
Un’opera che raccoglie oltre 240 storie di atleti, allenatori, dirigenti e imprenditori dello sport con radici abruzzesi: personaggi che, pur avendo spesso trovato fortuna lontano dalla loro terra, ne hanno sempre custodito l’identità. Sono racconti di coraggio e di partenza, di ritorni e di riscoperte, di sacrifici e trionfi, dove ogni protagonista - da Rocky Marciano a Juan Manuel Fangio, da Tommy Lasorda a Elena Delle Donne, e tantissimi altri – è il testimone, in modi diversi, di un’appartenenza che riconduce all’Abruzzo. Accanto ai nomi leggendari trovano spazio figure meno conosciute, ma altrettanto significative: campioni emigrati in America, in Argentina, in Canada, in Australia, atleti che hanno trasformato la propria passione in un lavoro, in una carriera, in un riscatto e in una vita nuova.
Il volume si articola in più sezioni dedicate ai campioni olimpici e atleti abruzzesi, o di origine abruzzese, di successo internazionale; agli sportivi che hanno raggiunto traguardi importanti in Italia; ai professionisti abruzzesi con ruoli diversi in vari settori dello sport, tra cui manager, allenatori, preparatori, dirigenti.
Durante la presentazione interverranno, oltre agli autori del volume, Luisa Russo, Sindaco di Francavilla al Mare, Cristina Rapino, Assessore al Turismo e alla Cultura di Francavilla al Mare, Daniele D’Amario, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale dell’Abruzzo.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Alessandra Portinari, che guiderà il pubblico in un viaggio entusiasmante, tra sport, radici e orgoglio abruzzese.

13 Novembre 2025

Il CRAM finanzia nuove iniziative per gli abruzzesi nel mondo: pubblicata la graduatoria per l’Avviso 2025–2026

È online la graduatoria dei progetti risultati ammissibili e finanziabili nell’ambito dell’Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi annualità 2025–2026, rivolto alle Confederazioni, Federazioni e Associazioni iscritte nelle due sezioni dell’Albo Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, ai sensi della L.R. n. 47/2004.
Sono 8 i progetti che beneficeranno del contributo regionale, con l’obiettivo di sostenere le attività delle associazioni abruzzesi all'estero, promuovendo iniziative capaci di mantenere e rafforzare il legame con la terra d’origine, valorizzare l’immagine dell’Abruzzo nel mondo, favorire la conservazione delle tradizioni abruzzesi e stimolare la partecipazione delle nuove generazioni.


📌 I progetti finanziati:
– Premio Corradino D’Ascanio per l’Innovazione, 3° e 4° edizione – Associazione Abruzzesi in Cina
– Settimana di cucina abruzzese – FEAS – Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera
– Favole in viaggio: L’Abruzzo che vive tra Argentina e Uruguay – Associazione Abruzzese di Montevideo
– Programma Radio "L'eco d'Abruzzo" – Federazione Abruzzese Greater Toronto
– Abruzzo Porte Aperte – Famiglia Abruzzese di Rosario
– Roby Santini presenta “Abruzzesi nel mondo Live Tour” - Federazione Associazioni Abruzzese D’Australia
(F.A.A.D.A.)
– Italian Cultural Center of the Delaware Valley – Associazione Regionale Abruzzese Delco e Delaware Valley
– Radici che uniscono: gemellaggio tra Schiavi di Abruzzo e la comunità abruzzese in Paraguay – Associazione degli Abruzzesi in Paraguay (finanziato parzialmente)


📌 Il progetto “Radici che uniscono”, finanziato parzialmente, e gli altri progetti idonei ma non finanziati restano in graduatoria e potranno essere sostenuti in futuro in caso di nuove disponibilità, come previsto dall’Avviso.


🔗 La graduatoria completa è disponibile anche sul sito della Regione Abruzzo 👉 https://www2.regione.abruzzo.it/content/cram-avviso-contributi-annualita-2025-2026-confederazioni-federazioni-e-associazioni 


Graduatorie Avviso 2025-2026

Determinazione DPA017/141 del 03/11/2025 - Approvazione graduatoria ed esclusi

Graduatoria ammessi

Elenco esclusi

Determinazione DPA017/158 del 28/11/2025 - Scorrimento graduatoria di merito

All. 1 - Nuova Graduatoria di Merito

All. 2 - Elenco beneficiari (aggiornato)

4 Novembre 2025 (aggiornamento 28/11/2025)

Premio “Italia Radici nel Mondo – Toto Holding”: aperto il bando della seconda edizione 2025/2026. Tema “Donne in emigrazione”.

È stata indetta la seconda edizione del Premio Italia Radici nel Mondo – Toto Holding, concorso letterario internazionale per racconti inediti dedicato agli italiani e alle italiane residenti all’estero e agli/alle italodiscendenti. Il bando è aperto fino al 31 marzo 2026.

Il “Premio Italia Radici nel Mondo – Toto Holding” è organizzato dal Comune di Torricella Peligna, come una delle iniziative della manifestazione John Fante Festival, con il contributo della Toto Holding e della Fondazione Pescarabruzzo

Il premio, ideato da Giovanna Di Lello (direttrice del "John Fante Festival – Il dio di mio padre") e da Giuseppe Sommario (direttore del "Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura"), nasce dal desiderio di creare una collaborazione stabile tra le due manifestazioni, accomunate dall’attenzione ai temi dell’emigrazione italiana, delle identità mobili e delle radici condivise tra chi è partito e chi è rimasto.

Il tema: Donne in Emigrazione. Per l’edizione 2025/2026, il tema scelto è “Donne in Emigrazione”, un invito a narrare le voci e le storie delle donne che hanno vissuto o vivono l’esperienza migratoria, tra memoria, resilienza e nuove identità. 

Le sezioni del premio

Il concorso si articola in due categorie:

  • Nuova Emigrazione, “dedicata a riconoscere e valorizzare le storie, le esperienze e i contributi degli italiani che, in tempi recenti, hanno scelto di stabilirsi all'estero”;
  • Italodiscendenti, “celebra i discendenti di italiani emigranti, che, pur vivendo in contesti culturali differenti, continuano a mantenere vive le radici italiane”.

Il Premio intende così promuovere il dialogo culturale e rafforzare i legami fra l’Italia e le comunità italiane nel mondo.

Come partecipare

Gli autori e le autrici possono inviare un racconto inedito in lingua italiana (o tradotto in italiano) di lunghezza compresa tra le 10.000 e le 20.000 battute.
I testi dovranno essere inviati, insieme al modulo di iscrizione e alla copia di un documento di identità, entro il 31 marzo 2026 all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La giuria e i premi

La giuria è presieduta dall’antropologo e scrittore Vito Teti, affiancato dagli ideatori del Premio e da figure del mondo culturale, editoriale, imprenditoriale ed esperti di emigrazione.
Le opere finaliste saranno annunciate nell’estate 2026, mentre la cerimonia di premiazione si terrà in autunno/inverno 2026.

I racconti vincitori riceveranno un premio in denaro e tutti i testi finalisti saranno pubblicati in un volume collettivo da una casa editrice nazionale.

La prima edizione

La prima edizione del Premio, svoltasi nell’ambito delle iniziative del MAECI per il “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo”, ha visto la vittoria di Elisa Kirsch con Il Paese dove (s)fioriscono i limoni (categoria “Nuova emigrazione”) e Domenico Capilongo con Semi (categoria “Italodiscendente”).
I quindici racconti finalisti sono stati raccolti nell’antologia Sconfinamenti (Ianieri Edizioni), a cura di Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario.

N.B. Si raccomanda di fare riferimento al Bando ufficiale per conoscere nel dettaglio requisiti, modalità e termini di partecipazione. Il Bando è disponibile al seguente link:  https://www.johnfante.org/premio-italia-radici-nel-mondo-toto-holding-ii-edizione-bando-2025/

30 ottobre 2025

La Mostra "La famiglia Cascella. Oltre il Tempo" presso l'IIC di Madrid

Per la prima volta all’estero una mostra sulla famiglia Cascella, cinque generazioni di artisti.

E’ stata di recente inaugurata a Madrid, presso l’Istituto Italiano di Cultura, la mostra La famiglia Cascella. Oltre il Tempo, che presenta per la prima volta in Spagna le opere di cinque generazioni di artisti abruzzesi. La mostra nasce sotto gli auspici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promossa e organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Madrid, dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo con il coordinamento dell’associazione Casa Abruzzo, La Casa degli Abruzzesi in Spagna.

Il progetto, curato da Guicciardo Sassoli de' Bianchi Strozzi dell'associazione Nuova Artemarea, con la supervisione scientifica dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, intende celebrare la storia unica e in continuo divenire della famiglia Cascella, permettendo di scoprire le radici artistiche e l'evoluzione dei generi che la capostipite Basilio Cascella (nato a Pescara nel 1860), hanno poi dato vita ad opere contemporanee, come quelle di Matteo Basilè e Davide Sebastian.

Come per le migliori botteghe d’arte rinascimentali nelle quali la trasmissione del sapere correva di pari passo con l’innovazione, i Cascella hanno saputo interpretare e anticipare i nuovi linguaggi, in ogni epoca. Artisti visionari, innovatori, all’avanguardia si sono espressi in molti campi dell’arte: pittura, illustrazione, editoria, ceramica, scultura, fino alla fotografia e alle ricerche più avanzate del XXI secolo avvalendosi delle ultime tecnologie AI.

La mostra presenta opere iconiche e significative del percorso di ogni artista accompagnate da documenti storici, che permettono una ricostruzione filologica. 

La storia di questa famiglia abruzzese è l’esempio emblematico di quel "fare" artistico riconosciuto nel mondo, che si è manifestato ininterrottamente e in varie forme d'arte, di generazione in generazione.  La mostra presentata a Madrid sarà infatti il ‘prototipo’ di un progetto itinerante che racconterà un’Italia che è mutata nel tempo ma che ha mantenuto la cultura e la famiglia come punto cardine di una trasmissione di valori, di estetica, di innovazione.

Dopo la prima tappa, è prevista una circuitazione della mostra in altri Istituti Italiani di Cultura nel mondo e sedi istituzionali.

Artisti della famiglia Cascella

Saranno presenti pitture di Basilio Cascella (1860-1950), oltre alle riviste originali da lui dirette come "La Grande Illustrazione e l’Illustrazione Abruzzese" sulle quali vennero pubblicati durante la Prima guerra mondiale i disegni di Umberto Boccioni, di Gino Severini e del primo gruppo futurista. Degli stessi anni, i dipinti che testimoniavano ‘in diretta’ il conflitto realizzati dai figli Tommaso (1890-1968) e Michele Cascella (1892-1988), artisti che raggiunsero presto la fama e che avevano già esposto al "Salon d’Automne" a Parigi nel 1909 oltre ad essere divenuti amici a Milano dei futuristi. Tommaso Cascella, salvato durante la guerra dall’intervento provvidenziale di Gabriele D’Annunzio, prese ripetutamente parte, insieme al fratello Michele, alle Biennali di Venezia a partire dal 1920: una tradizione che è proseguita per gli esponenti della famiglia fino ad oggi. Tommaso e Michele, ebbero un terzo fratello: Gioacchino Cascella (1903-1987), che fu ceramista e ultimo figlio di Basilio Cascella.

La generazione del dopoguerra è rappresentata dalle importanti sculture e progetti di monumenti di Pietro Cascella (1921-2008) e di suo fratello Andrea Cascella (1919-1990). Entrambi scultori, figli di Tommaso, rappresentarono l’Italia in innumerevoli progetti internazionali; di Pietro in particolare, si ricorda la realizzazione del "Controsoffitto della Sala delle conferenze internazionali" oltre ai monumentali "Reggibandiera" dell’ingresso della "Farnesina", il Palazzo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a Roma, restaurati proprio nel corso di quest’anno 2025 dal Ministero per accogliere le bandiere dell’Italia e dell’Europa nel luogo più evocativo e simbolico della promozione della diplomazia italiana nel mondo. La quarta generazione è rappresentata dal figlio di Andrea, con Marco Cascella (1949) e dai figli di Pietro: la scrittrice Benedetta Cascella (1946), Tommaso Cascella (1951) - dallo stesso nome del nonno pittore – che scandaglia ogni possibilità creativa e simbolica nelle sue pitture, sculture, disegni, oltre che nella tradizione di famiglia nell’editoria, Susanna Cascella (1956), con le sue pitture e disegni su carta e tessuti e, infine, Jacopo Cascella (1972), nel suo surrealismo onirico. La tradizione di innovatori è rappresentata nella quinta generazione dai figli di Tommaso: Matteo Cascella (in arte Matteo Basilé, 1974) che attraverso la fotografia e lo studio continuo dell’intelligenza artificiale indaga l’umano, il trascendentale, dando sostanza a una nuova forma di epica; e da Davide Cascella (in arte, Davide Sebastian, 1981), nell’ambito della ricerca sonora, con fotografie e video ritratti che fanno emergere ogni stato d’animo.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 8 novembre 2025

Orario: da martedì a sabato dalle ore 12.00 alle ore 18.00. Festivi chiusa.

Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

[dal Comunicato Stampa]

9 ottobre 2025

Vajont, 62 anni dopo: la memoria che unisce terre e migranti

Oggi ricorre il 62° anniversario del disastro del Vajont, avvenuto nella valle omonima tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove, alla fine degli anni Cinquanta, fu costruita la diga a doppio arco più alta del mondo, capace di sottendere un bacino idroelettrico di oltre 150 milioni di metri cubi d’acqua.
La sera del 9 ottobre 1963, alle 22:39, una frana di circa 270 milioni di metri cubi precipitò nel lago artificiale, sollevando un’onda alta quasi 200 metri. L’acqua fece piovere enormi massi sull'abitato di Casso, distrusse intere frazioni di Erto e, una volta superata la diga, la sua forza distruttrice si abbatté sulla città di Longarone e sulle sue frazioni situate a fondovalle. Il bilancio fu terribile: 1910 vittime ufficialmente accertate.
Nel 2008, designato Anno Internazionale del Pianeta Terra, l’UNESCO ha riconosciuto la catastrofe del Vajont come il caso più emblematico, in epoca recente, di una tragica concatenazione di errori umani e scientifici nella valutazione del rischio geologico.
Nel maggio 2023, l’UNESCO ha inoltre inserito l’Archivio Processuale del Disastro della Diga del Vajont nel Registro Internazionale Memoria del Mondo, istituito nel 1992, per salvaguardare il patrimonio documentario di valore universale, fondamentale per la tutela e la trasmissione della memoria collettiva.
Accanto agli aspetti tecnici e storici, esiste però una dimensione spesso meno raccontata: quella dell’emigrazione.
Il disastro del Vajont non coinvolse solo chi abitava quei luoghi, ma anche chi, da quelle terre, era partito per emigrare e chi, invece, vi era arrivato per lavorare. Storie di migrazione che si incrociano nella stessa tragedia, accomunate dal desiderio di costruire un futuro e dalla ferita profonda lasciata da quella notte.
Erano uomini e donne che, come accade ancora oggi, avevano lasciato la loro terra per inseguire un futuro migliore, portando con sé la nostalgia dei luoghi e degli affetti lontani e il sogno, un giorno, di poter tornare.
Per molti emigranti longaronesi, però, quel sogno di ritorno si spense tragicamente nella notte del 9 ottobre 1963.
All’alba del giorno seguente, i giornali e le radio di tutta Europa diffusero le prime notizie frammentarie. Incredulità e angoscia percorsero le comunità di emigranti: era difficile realizzare che, in una sola notte, case, strade, ricordi e persone amate fossero svanite per sempre. Il quotidiano La Notte riassunse lo strazio degli emigranti rientrati in fretta: “Gli emigranti tornano a casa con il vestito nero in valigia”. Alcuni, come la signora Ada De Col – rientrata dal Regno Unito poco prima del disastro – perse la vita insieme alle altre 1909 ufficialmente riconosciute.
Il disastro del Vajont segnò anche l’inizio di nuove migrazioni. Gli abitanti di Erto e Casso, già provati dagli espropri per la costruzione del bacino e da anni vissuti con la paura che l’intero paese di Erto potesse un giorno sprofondare nel lago, furono costretti a lasciare le loro case e a ricostruire comunità altrove, come nel nuovo paese di Vajont, sorto nella pianura pordenonese. Non tutti, però, si rassegnarono: alcuni decisero di ribellarsi e, nonostante i divieti di legge, tornarono a vivere nei luoghi rimasti, mossi da un legame indissolubile con le loro montagne.
In questo contesto, emerge un legame profondo tra la valle del Vajont e l’Abruzzo. Negli anni della costruzione, decine di minatori di Lettomanoppello (PE) partirono per lavorare al cantiere della diga. Soprannominati "acrobati delle dighe" per la loro capacità di operare appesi a vertiginose pareti di roccia, alcuni pagarono quel lavoro con la vita, come Antonio Nicolai.
Dopo il disastro, il legame con l’Abruzzo si rafforzò ulteriormente, grazie a figure chiave come il giudice Mario Fabbri, il giudice istruttore del processo ai responsabili del Vajont nativo marchigiano ma che aveva prestato servizio come cancelliere presso la Pretura di Nereto (TE), e tanti soccorritori abruzzesi come il tenente degli Alpini Vittorio Valentini di Francavilla al Mare (CH). Inoltre, il processo penale si svolse nei primi due gradi presso il Tribunale de L’Aquila per legittima suspicione.
Questo filo che unisce il Vajont e l’Abruzzo è stato custodito e rinnovato anche da chi, come altri prima di lui, ha portato la propria vita lontano dall’Italia. Andrea Di Antonio, emigrato abruzzese nel Regno Unito, con il progetto Voce del Vajont ha raccolto anni di ricerca per mantenere viva la memoria e rafforzare il legame tra la sua terra e la valle ferita. Il suo impegno ha portato, nel maggio 2025, alla firma di un patto di amicizia tra i Comuni di Teramo e Longarone, dopo quello siglato con L’Aquila nel 2011.
Il disastro del Vajont non è solo la pagina di cronaca di una tragedia evitabile, ma anche la storia di comunità spezzate, di famiglie distrutte, di case e paesi cancellati. Molte vittime non furono mai ritrovate né identificate. Oggi, nel cimitero monumentale di Fortogna, nel Comune di Longarone, una serie di cippi commemorativi rende omaggio alle vittime della tragedia.
Ricordare il disastro del Vajont significa dare voce a chi non l’ha più, onorare la dignità di chi ha perso tutto e rafforzare i legami che tengono unite le comunità.
Significa anche riconoscere il ruolo di chi è emigrato, prima o dopo quella notte, le storie dei migranti originari della valle, di quelli - anche abruzzesi - che vi giunsero per lavorare alla diga o di quanti furono impegnati, all’indomani della tragedia, nei soccorsi e nei processi giudiziari. La tragedia del Vajont non appartiene solo al passato: è un’eredità collettiva che continua a parlarci, ad unirci e ad interrogarci.

Voce del Vajont: il legame con l'Abruzzo

Vajont, un disastro italiano. Gli acrobati delle dighe. [Teche Rai]: "Dal TV7 del 28 ottobre 1963, un servizio sugli operai che presero parte alla costruzione della diga del Vajont, e tra i quali vi furono le prime vittime di quest'opera colossale, negli anni del rischioso cantiere: moltissimi erano abruzzesi, originari dei paesi di Lettomanoppello e Manoppello."

[Foto di copertina "Molti emigrati tornano al paese" di Gianfranco Moroldo - Corriere della Sera]

9 ottobre 2025

© CRAM Abruzzo - Giunta Regionale - DPH001 - Programmazione, Innovazione e Competitività delle Politiche Turistiche
Via Passolanciano, 75 - 65124 PESCARA (PE) - Tel. +39 0857672114  Privacy Policy