L’Abruzzo protagonista a Roots-IN 2025

La Regione Abruzzo, in collaborazione con le Camere di Commercio abruzzesi, ha partecipato alla IV edizione della Borsa Internazionale del Turismo delle Radici – Roots-IN di Matera (18–19 novembre).
Un’opportunità per valorizzare il nostro territorio e le sue tradizioni, rafforzando il legame con gli abruzzesi nel mondo e offrendo loro occasioni concrete per tornare, riscoprire le proprie origini e sentirsi parte di una comunità che li accoglie
Lo stand regionale e il workshop B2B hanno favorito nuovi contatti, collaborazioni e idee per valorizzare sempre più il turismo delle radici.

21 Novembre 2025

Rapporto Italiani nel Mondo 2025: 20 anni di mobilità italiana

La XX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes analizza vent’anni di mobilità degli italiani, evidenziando che non si tratta più solo di “fuga di cervelli”, ma di scelte individuali di giovani e adulti in cerca di dignità, riconoscimento e opportunità. Dal 2006 al 2025 il saldo migratorio è negativo di 817.000 persone, con Lombardia, Nordest e Mezzogiorno come principali aree di partenza.

Il Rapporto evidenzia una mobilità complessa e circolare: oltre agli espatri verso l’Europa, cresce la mobilità interna, con il Sud e le aree interne che continuano a svuotarsi. Tra il 2014 e il 2024, oltre 1 milione di persone si è trasferita dal Sud al Centro-Nord, mentre aumenta la presenza di donne e di over 50 tra gli italiani residenti all’estero.  La mobilità non è solo necessità ma anche scelta, curiosità e progettualità personale.

Il Rapporto invita a guardare oltre la narrativa della “fuga di cervelli”, ricordando che gli italiani nel mondo portano con sé competenze e talenti che devono essere valorizzati. La mobilità interna, soprattutto dalle province centrali e montane, evidenzia fragilità territoriali e sociali, mentre la mobilità estera rimane concentrata in Europa (Regno Unito, Germania, Svizzera).

Nel Rapporto Migrantes 2025, le analisi sono organizzate in cinque sezioni che spaziano dalla storia delle migrazioni italiane (“Venti anni di parole e impegno”), ai dati su espatri e rimpatri, fino alle migrazioni interne. La parte speciale, intitolata “Oltre la fuga: talenti, cervelli o braccia?”, è organizzata per aree di emigrazione e restituisce un quadro ampio e diversificato sul fenomeno migratorio degli italiani nel mondo. Il Rapporto riflette anche sul ruolo delle comunità italiane all’estero con un contributo intitolato “Alla ricerca del ‘nuovo’ associazionismo degli italiani all’estero”, a firma Matteo Bracciali, Paola Villa e Gianfranco Zucca.

Si richiama, inoltre, l’attenzione sulle sfide pastorali e sociali, invitando ad un'integrazione reciproca che valorizzi le persone migranti e le comunità, invece di limitarsi all’assimilazione, con modelli imposti dall'alto.

Sul sito della Fondazione Migrantes sono disponibili, oltre al comunicato ufficiale, anche la sintesi del Rapporto Italiani nel Mondo 2025, l’indice e gli allegati socio-statistici.

21 Novembre 2025

Successo per la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo: protagonisti i sapori dell’Abruzzo

Si è da poco conclusa la decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, quest’anno dedicata al tema «La cucina italiana tra salute, cultura e innovazione». La manifestazione, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la rete dell’Agenzia ICE, le associazioni di settore e i principali operatori del comparto, ha avuto luogo nella terza settimana di novembre.

L’edizione 2025 ha puntato i riflettori sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, promuovendo al contempo un modello alimentare sano, equilibrato e sostenibile, e valorizzando gli aspetti di innovazione e ricerca che caratterizzano l’intero ciclo alimentare.

A Barcellona, l’IIC, il Consolato Generale d’Italia a Bercellona e la Camera di Commercio, in collaborazione con l’Associazione Casa Abruzzo e con il patrocinio della Regione Abruzzo, hanno recentemente organizzato una serie di eventi dedicati all’enogastronomia e alla cultura abruzzese. Tra le iniziative principali, l’annuale «A tavola con gusto», durante la quale ristoranti selezionati hanno proposto piatti tipici dell’Abruzzo, e uno showcooking svoltosi il 18 novembre alle 19:00, realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi in Spagna, che ha visto protagoniste ricette tradizionali, degustazioni e racconti sulla cultura culinaria della regione.

L’evento ha riscosso grande successo, confermando la cucina italiana come simbolo di eccellenza culturale e gastronomica, capace di unire tradizione, innovazione e valori salutistici, con particolare attenzione alla ricchezza e autenticità dei piatti abruzzesi, e rappresentando al contempo un’importante occasione di promozione turistica del territorio e delle sue eccellenze.

20 Novembre 2025

Un libro racconta gli abruzzesi dello sport che hanno conquistato il mondo

Francavilla al Mare si prepara a valorizzare l’eredità sportiva degli abruzzesi nel mondo con un appuntamento di grande valore culturale.

Sabato 15 novembre 2025, ore 17:30, l’Auditorium Sirena ospiterà la presentazione del volume Abruzzo: i campioni siamo noi – Storie di sportivi abruzzesi nel mondo (Ed. Masciulli), scritto da Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Duilio Rabottini. 
Un’opera che raccoglie oltre 240 storie di atleti, allenatori, dirigenti e imprenditori dello sport con radici abruzzesi: personaggi che, pur avendo spesso trovato fortuna lontano dalla loro terra, ne hanno sempre custodito l’identità. Sono racconti di coraggio e di partenza, di ritorni e di riscoperte, di sacrifici e trionfi, dove ogni protagonista - da Rocky Marciano a Juan Manuel Fangio, da Tommy Lasorda a Elena Delle Donne, e tantissimi altri – è il testimone, in modi diversi, di un’appartenenza che riconduce all’Abruzzo. Accanto ai nomi leggendari trovano spazio figure meno conosciute, ma altrettanto significative: campioni emigrati in America, in Argentina, in Canada, in Australia, atleti che hanno trasformato la propria passione in un lavoro, in una carriera, in un riscatto e in una vita nuova.
Il volume si articola in più sezioni dedicate ai campioni olimpici e atleti abruzzesi, o di origine abruzzese, di successo internazionale; agli sportivi che hanno raggiunto traguardi importanti in Italia; ai professionisti abruzzesi con ruoli diversi in vari settori dello sport, tra cui manager, allenatori, preparatori, dirigenti.
Durante la presentazione interverranno, oltre agli autori del volume, Luisa Russo, Sindaco di Francavilla al Mare, Cristina Rapino, Assessore al Turismo e alla Cultura di Francavilla al Mare, Daniele D’Amario, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale dell’Abruzzo.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Alessandra Portinari, che guiderà il pubblico in un viaggio entusiasmante, tra sport, radici e orgoglio abruzzese.

13 Novembre 2025

Il CRAM finanzia nuove iniziative per gli abruzzesi nel mondo: pubblicata la graduatoria per l’Avviso 2025–2026

È online la graduatoria dei progetti risultati ammissibili e finanziabili nell’ambito dell’Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi annualità 2025–2026, rivolto alle Confederazioni, Federazioni e Associazioni iscritte nelle due sezioni dell’Albo Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, ai sensi della L.R. n. 47/2004.
Sono 8 i progetti che beneficeranno del contributo regionale, con l’obiettivo di sostenere le attività delle associazioni abruzzesi all'estero, promuovendo iniziative capaci di mantenere e rafforzare il legame con la terra d’origine, valorizzare l’immagine dell’Abruzzo nel mondo, favorire la conservazione delle tradizioni abruzzesi e stimolare la partecipazione delle nuove generazioni.


📌 I progetti finanziati:
– Premio Corradino D’Ascanio per l’Innovazione, 3° e 4° edizione – Associazione Abruzzesi in Cina
– Settimana di cucina abruzzese – FEAS – Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera
– Favole in viaggio: L’Abruzzo che vive tra Argentina e Uruguay – Associazione Abruzzese di Montevideo
– Programma Radio "L'eco d'Abruzzo" – Federazione Abruzzese Greater Toronto
– Abruzzo Porte Aperte – Famiglia Abruzzese di Rosario
– Roby Santini presenta “Abruzzesi nel mondo Live Tour” - Federazione Associazioni Abruzzese D’Australia
(F.A.A.D.A.)
– Italian Cultural Center of the Delaware Valley – Associazione Regionale Abruzzese Delco e Delaware Valley
– Radici che uniscono: gemellaggio tra Schiavi di Abruzzo e la comunità abruzzese in Paraguay – Associazione degli Abruzzesi in Paraguay (finanziato parzialmente)


📌 Il progetto “Radici che uniscono”, finanziato parzialmente, e gli altri progetti idonei ma non finanziati restano in graduatoria e potranno essere sostenuti in futuro in caso di nuove disponibilità, come previsto dall’Avviso.


🔗 La graduatoria completa è disponibile anche sul sito della Regione Abruzzo 👉 https://www2.regione.abruzzo.it/content/cram-avviso-contributi-annualita-2025-2026-confederazioni-federazioni-e-associazioni 


Graduatorie Avviso 2025-2026

Determinazione DPA017/141 del 03/11/2025 - Approvazione graduatoria ed esclusi

Graduatoria ammessi

Elenco esclusi

4 Novembre 2025

Premio “Italia Radici nel Mondo – Toto Holding”: aperto il bando della seconda edizione 2025/2026. Tema “Donne in emigrazione”.

È stata indetta la seconda edizione del Premio Italia Radici nel Mondo – Toto Holding, concorso letterario internazionale per racconti inediti dedicato agli italiani e alle italiane residenti all’estero e agli/alle italodiscendenti. Il bando è aperto fino al 31 marzo 2026.

Il “Premio Italia Radici nel Mondo – Toto Holding” è organizzato dal Comune di Torricella Peligna, come una delle iniziative della manifestazione John Fante Festival, con il contributo della Toto Holding e della Fondazione Pescarabruzzo

Il premio, ideato da Giovanna Di Lello (direttrice del "John Fante Festival – Il dio di mio padre") e da Giuseppe Sommario (direttore del "Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura"), nasce dal desiderio di creare una collaborazione stabile tra le due manifestazioni, accomunate dall’attenzione ai temi dell’emigrazione italiana, delle identità mobili e delle radici condivise tra chi è partito e chi è rimasto.

Il tema: Donne in Emigrazione. Per l’edizione 2025/2026, il tema scelto è “Donne in Emigrazione”, un invito a narrare le voci e le storie delle donne che hanno vissuto o vivono l’esperienza migratoria, tra memoria, resilienza e nuove identità. 

Le sezioni del premio

Il concorso si articola in due categorie:

  • Nuova Emigrazione, “dedicata a riconoscere e valorizzare le storie, le esperienze e i contributi degli italiani che, in tempi recenti, hanno scelto di stabilirsi all'estero”;
  • Italodiscendenti, “celebra i discendenti di italiani emigranti, che, pur vivendo in contesti culturali differenti, continuano a mantenere vive le radici italiane”.

Il Premio intende così promuovere il dialogo culturale e rafforzare i legami fra l’Italia e le comunità italiane nel mondo.

Come partecipare

Gli autori e le autrici possono inviare un racconto inedito in lingua italiana (o tradotto in italiano) di lunghezza compresa tra le 10.000 e le 20.000 battute.
I testi dovranno essere inviati, insieme al modulo di iscrizione e alla copia di un documento di identità, entro il 31 marzo 2026 all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La giuria e i premi

La giuria è presieduta dall’antropologo e scrittore Vito Teti, affiancato dagli ideatori del Premio e da figure del mondo culturale, editoriale, imprenditoriale ed esperti di emigrazione.
Le opere finaliste saranno annunciate nell’estate 2026, mentre la cerimonia di premiazione si terrà in autunno/inverno 2026.

I racconti vincitori riceveranno un premio in denaro e tutti i testi finalisti saranno pubblicati in un volume collettivo da una casa editrice nazionale.

La prima edizione

La prima edizione del Premio, svoltasi nell’ambito delle iniziative del MAECI per il “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo”, ha visto la vittoria di Elisa Kirsch con Il Paese dove (s)fioriscono i limoni (categoria “Nuova emigrazione”) e Domenico Capilongo con Semi (categoria “Italodiscendente”).
I quindici racconti finalisti sono stati raccolti nell’antologia Sconfinamenti (Ianieri Edizioni), a cura di Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario.

N.B. Si raccomanda di fare riferimento al Bando ufficiale per conoscere nel dettaglio requisiti, modalità e termini di partecipazione. Il Bando è disponibile al seguente link:  https://www.johnfante.org/premio-italia-radici-nel-mondo-toto-holding-ii-edizione-bando-2025/

30 ottobre 2025

La Mostra "La famiglia Cascella. Oltre il Tempo" presso l'IIC di Madrid

Per la prima volta all’estero una mostra sulla famiglia Cascella, cinque generazioni di artisti.

E’ stata di recente inaugurata a Madrid, presso l’Istituto Italiano di Cultura, la mostra La famiglia Cascella. Oltre il Tempo, che presenta per la prima volta in Spagna le opere di cinque generazioni di artisti abruzzesi. La mostra nasce sotto gli auspici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è promossa e organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Madrid, dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo con il coordinamento dell’associazione Casa Abruzzo, La Casa degli Abruzzesi in Spagna.

Il progetto, curato da Guicciardo Sassoli de' Bianchi Strozzi dell'associazione Nuova Artemarea, con la supervisione scientifica dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, intende celebrare la storia unica e in continuo divenire della famiglia Cascella, permettendo di scoprire le radici artistiche e l'evoluzione dei generi che la capostipite Basilio Cascella (nato a Pescara nel 1860), hanno poi dato vita ad opere contemporanee, come quelle di Matteo Basilè e Davide Sebastian.

Come per le migliori botteghe d’arte rinascimentali nelle quali la trasmissione del sapere correva di pari passo con l’innovazione, i Cascella hanno saputo interpretare e anticipare i nuovi linguaggi, in ogni epoca. Artisti visionari, innovatori, all’avanguardia si sono espressi in molti campi dell’arte: pittura, illustrazione, editoria, ceramica, scultura, fino alla fotografia e alle ricerche più avanzate del XXI secolo avvalendosi delle ultime tecnologie AI.

La mostra presenta opere iconiche e significative del percorso di ogni artista accompagnate da documenti storici, che permettono una ricostruzione filologica. 

La storia di questa famiglia abruzzese è l’esempio emblematico di quel "fare" artistico riconosciuto nel mondo, che si è manifestato ininterrottamente e in varie forme d'arte, di generazione in generazione.  La mostra presentata a Madrid sarà infatti il ‘prototipo’ di un progetto itinerante che racconterà un’Italia che è mutata nel tempo ma che ha mantenuto la cultura e la famiglia come punto cardine di una trasmissione di valori, di estetica, di innovazione.

Dopo la prima tappa, è prevista una circuitazione della mostra in altri Istituti Italiani di Cultura nel mondo e sedi istituzionali.

Artisti della famiglia Cascella

Saranno presenti pitture di Basilio Cascella (1860-1950), oltre alle riviste originali da lui dirette come "La Grande Illustrazione e l’Illustrazione Abruzzese" sulle quali vennero pubblicati durante la Prima guerra mondiale i disegni di Umberto Boccioni, di Gino Severini e del primo gruppo futurista. Degli stessi anni, i dipinti che testimoniavano ‘in diretta’ il conflitto realizzati dai figli Tommaso (1890-1968) e Michele Cascella (1892-1988), artisti che raggiunsero presto la fama e che avevano già esposto al "Salon d’Automne" a Parigi nel 1909 oltre ad essere divenuti amici a Milano dei futuristi. Tommaso Cascella, salvato durante la guerra dall’intervento provvidenziale di Gabriele D’Annunzio, prese ripetutamente parte, insieme al fratello Michele, alle Biennali di Venezia a partire dal 1920: una tradizione che è proseguita per gli esponenti della famiglia fino ad oggi. Tommaso e Michele, ebbero un terzo fratello: Gioacchino Cascella (1903-1987), che fu ceramista e ultimo figlio di Basilio Cascella.

La generazione del dopoguerra è rappresentata dalle importanti sculture e progetti di monumenti di Pietro Cascella (1921-2008) e di suo fratello Andrea Cascella (1919-1990). Entrambi scultori, figli di Tommaso, rappresentarono l’Italia in innumerevoli progetti internazionali; di Pietro in particolare, si ricorda la realizzazione del "Controsoffitto della Sala delle conferenze internazionali" oltre ai monumentali "Reggibandiera" dell’ingresso della "Farnesina", il Palazzo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a Roma, restaurati proprio nel corso di quest’anno 2025 dal Ministero per accogliere le bandiere dell’Italia e dell’Europa nel luogo più evocativo e simbolico della promozione della diplomazia italiana nel mondo. La quarta generazione è rappresentata dal figlio di Andrea, con Marco Cascella (1949) e dai figli di Pietro: la scrittrice Benedetta Cascella (1946), Tommaso Cascella (1951) - dallo stesso nome del nonno pittore – che scandaglia ogni possibilità creativa e simbolica nelle sue pitture, sculture, disegni, oltre che nella tradizione di famiglia nell’editoria, Susanna Cascella (1956), con le sue pitture e disegni su carta e tessuti e, infine, Jacopo Cascella (1972), nel suo surrealismo onirico. La tradizione di innovatori è rappresentata nella quinta generazione dai figli di Tommaso: Matteo Cascella (in arte Matteo Basilé, 1974) che attraverso la fotografia e lo studio continuo dell’intelligenza artificiale indaga l’umano, il trascendentale, dando sostanza a una nuova forma di epica; e da Davide Cascella (in arte, Davide Sebastian, 1981), nell’ambito della ricerca sonora, con fotografie e video ritratti che fanno emergere ogni stato d’animo.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 8 novembre 2025

Orario: da martedì a sabato dalle ore 12.00 alle ore 18.00. Festivi chiusa.

Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

[dal Comunicato Stampa]

9 ottobre 2025

Vajont, 62 anni dopo: la memoria che unisce terre e migranti

Oggi ricorre il 62° anniversario del disastro del Vajont, avvenuto nella valle omonima tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove, alla fine degli anni Cinquanta, fu costruita la diga a doppio arco più alta del mondo, capace di sottendere un bacino idroelettrico di oltre 150 milioni di metri cubi d’acqua.
La sera del 9 ottobre 1963, alle 22:39, una frana di circa 270 milioni di metri cubi precipitò nel lago artificiale, sollevando un’onda alta quasi 200 metri. L’acqua fece piovere enormi massi sull'abitato di Casso, distrusse intere frazioni di Erto e, una volta superata la diga, la sua forza distruttrice si abbatté sulla città di Longarone e sulle sue frazioni situate a fondovalle. Il bilancio fu terribile: 1910 vittime ufficialmente accertate.
Nel 2008, designato Anno Internazionale del Pianeta Terra, l’UNESCO ha riconosciuto la catastrofe del Vajont come il caso più emblematico, in epoca recente, di una tragica concatenazione di errori umani e scientifici nella valutazione del rischio geologico.
Nel maggio 2023, l’UNESCO ha inoltre inserito l’Archivio Processuale del Disastro della Diga del Vajont nel Registro Internazionale Memoria del Mondo, istituito nel 1992, per salvaguardare il patrimonio documentario di valore universale, fondamentale per la tutela e la trasmissione della memoria collettiva.
Accanto agli aspetti tecnici e storici, esiste però una dimensione spesso meno raccontata: quella dell’emigrazione.
Il disastro del Vajont non coinvolse solo chi abitava quei luoghi, ma anche chi, da quelle terre, era partito per emigrare e chi, invece, vi era arrivato per lavorare. Storie di migrazione che si incrociano nella stessa tragedia, accomunate dal desiderio di costruire un futuro e dalla ferita profonda lasciata da quella notte.
Erano uomini e donne che, come accade ancora oggi, avevano lasciato la loro terra per inseguire un futuro migliore, portando con sé la nostalgia dei luoghi e degli affetti lontani e il sogno, un giorno, di poter tornare.
Per molti emigranti longaronesi, però, quel sogno di ritorno si spense tragicamente nella notte del 9 ottobre 1963.
All’alba del giorno seguente, i giornali e le radio di tutta Europa diffusero le prime notizie frammentarie. Incredulità e angoscia percorsero le comunità di emigranti: era difficile realizzare che, in una sola notte, case, strade, ricordi e persone amate fossero svanite per sempre. Il quotidiano La Notte riassunse lo strazio degli emigranti rientrati in fretta: “Gli emigranti tornano a casa con il vestito nero in valigia”. Alcuni, come la signora Ada De Col – rientrata dal Regno Unito poco prima del disastro – perse la vita insieme alle altre 1909 ufficialmente riconosciute.
Il disastro del Vajont segnò anche l’inizio di nuove migrazioni. Gli abitanti di Erto e Casso, già provati dagli espropri per la costruzione del bacino e da anni vissuti con la paura che l’intero paese di Erto potesse un giorno sprofondare nel lago, furono costretti a lasciare le loro case e a ricostruire comunità altrove, come nel nuovo paese di Vajont, sorto nella pianura pordenonese. Non tutti, però, si rassegnarono: alcuni decisero di ribellarsi e, nonostante i divieti di legge, tornarono a vivere nei luoghi rimasti, mossi da un legame indissolubile con le loro montagne.
In questo contesto, emerge un legame profondo tra la valle del Vajont e l’Abruzzo. Negli anni della costruzione, decine di minatori di Lettomanoppello (PE) partirono per lavorare al cantiere della diga. Soprannominati "acrobati delle dighe" per la loro capacità di operare appesi a vertiginose pareti di roccia, alcuni pagarono quel lavoro con la vita, come Antonio Nicolai.
Dopo il disastro, il legame con l’Abruzzo si rafforzò ulteriormente, grazie a figure chiave come il giudice Mario Fabbri, il giudice istruttore del processo ai responsabili del Vajont nativo marchigiano ma che aveva prestato servizio come cancelliere presso la Pretura di Nereto (TE), e tanti soccorritori abruzzesi come il tenente degli Alpini Vittorio Valentini di Francavilla al Mare (CH). Inoltre, il processo penale si svolse nei primi due gradi presso il Tribunale de L’Aquila per legittima suspicione.
Questo filo che unisce il Vajont e l’Abruzzo è stato custodito e rinnovato anche da chi, come altri prima di lui, ha portato la propria vita lontano dall’Italia. Andrea Di Antonio, emigrato abruzzese nel Regno Unito, con il progetto Voce del Vajont ha raccolto anni di ricerca per mantenere viva la memoria e rafforzare il legame tra la sua terra e la valle ferita. Il suo impegno ha portato, nel maggio 2025, alla firma di un patto di amicizia tra i Comuni di Teramo e Longarone, dopo quello siglato con L’Aquila nel 2011.
Il disastro del Vajont non è solo la pagina di cronaca di una tragedia evitabile, ma anche la storia di comunità spezzate, di famiglie distrutte, di case e paesi cancellati. Molte vittime non furono mai ritrovate né identificate. Oggi, nel cimitero monumentale di Fortogna, nel Comune di Longarone, una serie di cippi commemorativi rende omaggio alle vittime della tragedia.
Ricordare il disastro del Vajont significa dare voce a chi non l’ha più, onorare la dignità di chi ha perso tutto e rafforzare i legami che tengono unite le comunità.
Significa anche riconoscere il ruolo di chi è emigrato, prima o dopo quella notte, le storie dei migranti originari della valle, di quelli - anche abruzzesi - che vi giunsero per lavorare alla diga o di quanti furono impegnati, all’indomani della tragedia, nei soccorsi e nei processi giudiziari. La tragedia del Vajont non appartiene solo al passato: è un’eredità collettiva che continua a parlarci, ad unirci e ad interrogarci.

Voce del Vajont: il legame con l'Abruzzo

Vajont, un disastro italiano. Gli acrobati delle dighe. [Teche Rai]: "Dal TV7 del 28 ottobre 1963, un servizio sugli operai che presero parte alla costruzione della diga del Vajont, e tra i quali vi furono le prime vittime di quest'opera colossale, negli anni del rischioso cantiere: moltissimi erano abruzzesi, originari dei paesi di Lettomanoppello e Manoppello."

[Foto di copertina "Molti emigrati tornano al paese" di Gianfranco Moroldo - Corriere della Sera]

9 ottobre 2025

Nuovi sguardi sull'emigrazione abruzzese

Un importante momento di riflessione e di discussione sul tema degli abruzzesi nel mondo si svolgerà sabato 4 ottobre a Sulmona, a partire dalle 9,30.
L’incontro, dal titolo “GIOVANI SGUARDI SULL’EMIGRAZIONE” – Nuovi metodi, nuove storie: l’emigrazione abruzzese nella scuola” – è volto a valorizzare il ruolo di un Istituto di eccellenza della città di Sulmona. Si svolgerà nella sala biblioteca del liceo classico “Ovidio”, in piazza XX settembre, dell’Istituto di istruzione superiore che ingloba anche il liceo di Scienze Umane e il liceo artistico della città. In quella sede si offrirà, davanti ad una platea di cittadini, autorità, docenti e studenti, una riflessione storica, culturale e sociale sul fenomeno migratorio visto dagli studenti del liceo delle Scienze Umane che da alcuni anni stanno lavorando sul tema dell’emigrazione nell’area peligna.
Una tavola rotonda su “L’Abruzzo nel mondo”, a partire dalle ore 11,30, vedrà la partecipazione di diversi presidenti delle comunità abruzzesi in Italia: Marco Cicimurri, Presidente dell’Associazione Abruzzese Aprilia Comunità Gran Sasso D'Europa; Ugo Falcone, Presidente dell’Associazione Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia APS; Vincenzo Giannico, Presidente dell’Associazione Abruzzese "Raffaele Mattioli" di Milano; Andrea Lucci, Presidente della “Libera Associazione Abruzzesi Trentino Alto Adige; Angela Moschetta Vannucci, già Presidente dell’Associazione "Gli Abruzzesi a Firenze" e Giuseppe Santeusanio, Presidente del Sodalizio degli Abruzzesi "San Camillo de' Lellis" di Roma. Parteciperà anche Angelo dell’Appennino, fondatore dell’Associazione Lancianese Emigranti Abruzzesi nel Mondo, già presidente per 20 anni dell’associazione di Milano.
Le associazioni italiane sono rappresentate in seno al CRAM - Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo - dal prof. Giuseppe Santeusanio, Presidente del Sodalizio degli Abruzzesi di Roma (eletto come rappresentante-portavoce delle comunità abruzzesi in Italia).
Nel corso della discussione di farà il punto su quello che rappresentano oggi le comunità di abruzzesi in Italia e nel mondo, sulle loro attività, le loro storie, i loro bisogni.
Mentre nella mattina verrà dato spazio agli interventi dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di abruzzesi, nel pomeriggio si svolgeranno altri due momenti significativi. Inizialmente si terrà un laboratorio a cura di due artisti italo argentini, Maxi Manzo ed Elizabeth Ridolfi, su “La musica come linguaggio per raccontare l’emigrazione”. Maxi Manzo, già autore del docufilm “El Vestido de Dora” è reduce da una serie di concerti nei quali racconta il senso di appartenenza delle comunità di italiane in Argentina, descrivendo, attraverso il linguaggio della musica, ciò che deriva da due culture che mescolano le loro tradizioni e le loro
A seguire, dalle 17 in poi, si svolgerà la cerimonia di conferimento del Premio “Migranti d’Abruzzo” – Global Abruzzo Excellence Awards che ALI ETS, Organismo di Volontariato, ha ideato e organizzato per il terzo anno consecutivo. La cerimonia vedrà la partecipazione di personaggi, che si sono affermati in vari campi fuori dall’Abruzzo ed esprimono l’eccellenza della nostra regione:
DANIELA DI SANTO, architetto, affermatasi a Lussemburgo, dove dirige il prestigioso Fonds Belval (fondo pubblico delegato alla realizzazione delle opere di interesse pubblico);
ALESSANDRO BELLISARIO, cardiochirurgo che opera a Roma;
NICOLAS ZAPPA, giovane attore affermatosi a Londra;
ELIZABETH RIDOLFI, violinista l'Orchestra Nazionale di Musica Argentina a Buenos Aires;
ANTONELLA MENDOZA, campionessa in discipline emergenti come la BMX e il Pump Track;
FELICIANO DE SANTIS, ingegnere e geologo di fama in Venezuela.
L’edizione 2025 del Premio è dedicato alla memoria dell’avv. Michele Celidonio, senatore della Repubblica, un protagonista della storia di Sulmona, che ha sostenuto con generosità migliaia di emigranti, offrendo aiuti economici per permettere loro di partire, e continuando a sostenerli anche dal punto di vista burocratico per facilitare il loro inserimento in Paesi stranieri. Il Premio verrà ritirato dalla figlia.
L’iniziativa è organizzata da ALI ETS, Organismo di Volontariato, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio dell’Aquila ed il patrocinio del Comune di Sulmona e del CRAM, Consiglio regionale degli Abruzzesi nel Mondo.

[Comunicato stampa]

La tradizione abruzzese vola oltre i confini: stasera in prima serata la 3ª edizione del concerto “La Notte dei Serpenti”

Oggi, martedì 9 settembre 2025, va in onda in prima serata su Rai2 la 3ª edizione del concertone “La Notte dei Serpenti”, ideato e diretto dal Maestro Enrico Melozzi. L’appuntamento è alle ore 21:20, con la trasmissione contemporanea su Rai Radio2 e, per la prima volta, anche su Rai Italia, rendendo così possibile a tutti gli abruzzesi e gli italiani all’estero di seguire in diretta questo grande evento.

"La Notte dei Serpenti” è una straordinaria occasione per far risuonare i canti popolari abruzzesi oltre i confini regionali e nazionali, con nuovi arrangiamenti che mantengono intatta l’autenticità dei testi in dialetto, celebrando così la ricchezza culturale della nostra terra.

Orari di trasmissione nel mondo

Per non perdere questo evento, ecco gli orari di messa in onda nelle diverse aree geografiche:

  • Europa e Africa: 21:45 (ora locale)
  • Nord America: New York 20:00 | Las Vegas 17:00 (ora italiana 02:00)
  • Sud America: 21:00 (ora locale) (ora italiana 02:00)
  • Australia: 19:00 (ora locale Sidney, 10 settembre) (ora italiana 11:00)
  • Asia: 17:00 (ora locale Pechino, 10 settembre) (ora italiana 11:00)

Un’occasione unica per sentire la forza e la bellezza della nostra cultura che vola oltre i confini, vivendo in diretta mondiale l’energia e l’emozione della Notte dei Serpenti.

CRAM: pubblicato l'Avviso per contributi annualità 2025-2026 alle Confederazioni, Federazioni e Associazioni iscritte all'Albo CRAM

In attuazione della L.R. 47/2004 e ss.mm.ii., la Regione cura il rapporto costante con le Comunità di Abruzzesi nel Mondo e, nell’esercizio di tali funzioni, promuove e sostiene le attività delle Associazioni degli Abruzzesi nel Mondo e delle loro Federazioni e Confederazioni, al fine di rafforzare la rete associativa degli abruzzesi nelle aree di vecchia e nuova emigrazione.

Il nuovo Avviso per l’assegnazione di contributi annualità 2025-2026 (Determinazione dirigenziale DPA017/113 del 05.09.2025 - Approvazione avviso pubblico - Determinazione dirigenziale DPA017/116 del 12.09.2025 - RETTIFICA Approvazione avviso pubblico) è volto a finanziare la realizzazione di iniziative di carattere culturale e promozionale attuate dalle Associazioni, Federazioni e Confederazioni iscritte alle due sezioni dell’Albo Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, con lo scopo di mantenere e rinsaldare il legame con la propria terra d’origine promuovendo, contestualmente, l’immagine della Regione.

È prevista una dotazione finanziaria complessiva per il biennio 2025-2026 di € 64.630,35.

 In particolare, le azioni progettuali dovranno promuovere la cultura e le tradizioni abruzzesi in tutte le loro espressioni, valorizzando il patrimonio storico, artistico, linguistico ed enogastronomico, il territorio e il turismo regionale, favorendo scambi, gemellaggi, iniziative commemorative, attività sociali e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni, in particolare dei giovani di origine abruzzese all’estero.

Sarà possibile inviare le domande di partecipazione entro e non oltre il 5 Ottobre 2025.

Documentazione
Avviso pubblico

Modulistica
File Allegato A - Domanda di partecipazione
File Allegato B - Relazione descrittiva del progetto
File Allegato C - Piano finanziario di progetto

Guida per il proponente: Guida per il proponente

Borsa di Studio "Lea Di Censo Beisiegel" - Scadenza 10 settembre 2025

Lea Di Censo Beisiegel ha trascorso gli anni dell'infanzia tra Pettorano sul Gizio, Sulmona e Introdacqua, paesi incastonati tra le montagne abruzzesi, ricchi di storia e di tradizioni. Cresciuta tra questi luoghi, ha poi costruito la sua famiglia e la sua carriera negli Stati Uniti, portando con sé, ovunque andasse, il ricordo e l’amore per la sua terra natale. 
Il suo sogno era quello di tornare un giorno a vivere tra queste montagne, chiudendo il cerchio di una delle tante storie di emigrazione che segnano profondamente la nostra storia locale. Oggi quel sogno prende forma in un gesto concreto di amore e di speranza per le nuove generazioni.
Nasce così la Borsa di Studio “Lea Di Censo Beisiegel”, un premio dal valore di 1.000 euro, dedicato a uno/a studente/ssa meritevole, frequentante la Facoltà di Medicina e Chirurgia, originario/a o residente a Introdacqua o Pettorano sul Gizio o Sulmona.
Un piccolo grande contributo per sostenere chi sceglie di prendersi cura degli altri, in nome di chi non ha mai dimenticato le sue radici.
Il modulo deve essere richiesto ed inviato compilato, entro il 10 settembre 2025, all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella locandina dell’iniziativa.

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