Un filo resistente tra memoria ed emigrazione: la Brigata Maiella e gli Abruzzesi nel mondo

Lo scorso 3 agosto 2025, presso il Sacrario della Brigata Maiella a Taranta Peligna sono state rese note le scuole vincitrici del concorso nazionale dedicato alla memoria della Brigata Maiella (Medaglia d'oro al V.M.) ed intitolato “L'80° della Liberazione, il lungo cammino della Costituzione”.

Le vicende della Resistenza e dell’emigrazione abruzzese sono profondamente intrecciate. La Brigata Maiella fu una delle poche formazioni partigiane ad affiancarsi regolarmente all’esercito alleato, seguendo le truppe inglesi e poi polacche ben oltre i confini della propria terra. Non si limitarono a liberare l’Abruzzo: combatterono anche nelle Marche, in Emilia-Romagna e fino ad Asiago, portando ovunque coraggio, determinazione e senso di giustizia. Ma al termine di quella lotta, molti di loro tornarono nei paesi d’origine e trovarono solo macerie: case distrutte, comunità spezzate, terre impoverite.

Fu allora che un’altra forma di coraggio li spinse a partire ancora, questa volta verso l’emigrazione. Come tanti altri abruzzesi, cercarono all’estero ciò che la guerra aveva negato: lavoro, dignità, futuro. Le partenze non furono mai solitarie: interi gruppi lasciavano i paesi, spesso con l’intenzione di tornare, ma le distanze e le nuove condizioni di lavoro resero il ritorno sempre più difficile. Partirono verso l'Europa, le Americhe, l'Australia, portando con sé la stessa fierezza che avevano avuto in montagna e sulle linee del fronte, e tracciando un nuovo fronte, quello della sopravvivenza e della ricostruzione, lontano dalla propria terra. Nei cantieri tedeschi, nelle miniere belghe, nei mercati argentini o nelle fabbriche canadesi, portarono con sé la memoria di una lotta per la libertà che non era mai davvero finita.

Molti di loro, una volta stabilitisi all’estero, continuarono a mantenere un forte legame con la terra d’origine, inviando denaro alle famiglie e cercando di migliorare lo status sociale attraverso l’acquisto di terre e case per il ritorno. L’emigrazione abruzzese, già attiva dall’Ottocento, era alimentata da una condizione economica precaria: l’agricoltura montana, la scarsità di infrastrutture e la mancanza di credito rendevano difficile ogni prospettiva di sviluppo locale.

Oggi, il lavoro delle scuole che hanno partecipato al concorso non solo restituisce voce a quella stagione eroica, ma rinnova anche il legame tra chi ha combattuto per un’Italia libera e chi, lontano dall’Abruzzo, continua a custodirne lo spirito. Una memoria che non conosce confini, e che resta viva grazie all’impegno delle nuove generazioni.

Link utili: Associazione Nazionale Brigata Maiella / 3 Agosto 2025: Raduno annuale del “Gruppo Patrioti della Maiella” presso il Sacrario di Taranta Peligna

 

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