IL CGIE ALLA CAMERA: 2019 ANNO DECISIVO PER IL FUTURO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Tempo di bilancio per il Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) che, lo scorso 14 dicembre, ha presentato i risultati dell’attività svolta negli ultimi tre anni e le prospettive attese per il 2019.

Tenutosi nella sala stampa della Camera dei Deputati, l’incontro è stato un momento per sollevare alcune questioni riguardo la situazione delle comunità italiane all’estero, dopo i tagli paventati dal governo alle risorse destinate a tale settore.

Con gli interventi del segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, affiancato dai vice segretari Giuseppe Maggio, Silvana Mangione, Mariano Gazzola e dal deputato PD Massimo Ungaro, è stato riferito quanto discusso durante il Comitato di Presidenza riunitosi nei giorni precedenti alla Farnesina, riflettendo sul valore delle comunità italiane all’estero e sulla centralità del sistema Italia.

Oltre 5 milioni gli italiani iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani all’estero), quasi 10 milioni se si considerano anche i non iscritti, 28 mila i laureati che hanno lasciato il Paese quest’anno (secondo dati Istat del 13 dicembre 2018) e poi, in numero ancora maggiore, tutti gli italo-discendenti, di terza e quarta generazione: le nostre comunità all’estero non sono solo numeri, ma una vera e propria ricchezza. E per questo non devono essere trascurate.

 “Il governo italiano — hanno spiegato i rappresentanti del Cgie – stanzia attualmente 12 milioni di euro per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, mentre paesi come Francia e Germania ne stanziano centinaia. E questo nonostante l’italiano sia la quarta lingua più studiata al mondo.”
Sostegno alla lingua e alla cultura, incremento di risorse e una ristrutturazione della rete consolare devono essere priorità per il governo e perciò, durante l’incontro, sono state indicate come le misure prioritarie da mettere in atto nel 2019.  “La nuova mobilità e la nuova emigrazione italiana all’estero – hanno sottolineato i rappresentanti del Cgie –  impone degli interventi urgenti, come l’attivazione di corsi bilingue per i figli delle giovani coppie che emigrano, in modo che possano sì imparare la lingua del Paese di accoglienza, ma senza dimenticare l’italiano”.

L’auspicio finale, inoltre, è l’organizzazione nel 2019 di una Conferenza Stato-Regioni (che non si tiene dal 2009), un passo essenziale per definire e programmare le politiche per gli italiani all’estero dei prossimi anni. Il 2019 è insomma un anno decisivo per la sensibilizzazione e la “preparazione” alla nuova emigrazione italiana.

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