A PESCARA L'INCONTRO TRA DONATO DI MATTE E AMERICO FELIPE DELLA FONDAZIONE ABRUZZO SOLIDALE CARACAS
In Abruzzo viene in vacanza perché sua moglie è originaria di Sant'Eusanio (Chieti): la presenza in questi giorni di Americo Felipe - presidente della B. O. Medical, società venezuelana titolare dell'omonima clinica a Caracas e convenzionata con una rete di 50 strutture sanitarie nel Paese sudamericano - è stata l'occasione per organizzare un incontro in Regione Abruzzo e fare il punto della situazione sul progetto di assistenza sanitaria agli abruzzesi in difficoltà in Venezuela.
Un fondo di 80mila euro che l'assessore all'Emigrazione Donato Di Matteo stanziò 10 anni fa e che è quasi in via di esaurimento e che ha permesso finora a 35 persone di potersi ricoverare con la B.O. Medical per cure e interventi chirurgici. Allora la spaventosa crisi di questi mesi era ancora lontana ma già vi erano le prime avvisaglie da parte delle associazioni di abruzzesi in Venezuela, che denunciavano casi di malattia e indigenza, soprattutto fra gli anziani che non hanno fatto "fortuna". Nonostante i proclami di una "Rivoluzione socialista" annunciata dal defunto presidente Hugo Chavez, il governo chavista non ha mai realizzato un sistema nazionale pubblico sul modello esistente in Europa o nei paesi socialisti. Fino ad arrivare alla spaventosa emergenza sanitaria attuale - nell'era di Nicolas Maduro - dove non si trovano più medicine nelle farmacie e anche le cliniche private fanno fatica a trovare il necessario per cure e interventi. Ciò perché il Venezuela è costretto a importare tutto e, quindi, a pagare in dollari che scarseggiano nelle casse del Paese dove l'inflazione è ormai arrivata al 750% e la moneta locale, il bolivares, è quasi cartastraccia.
Abruzzo Solidale sta pure gestendo la distribuzione dei farmaci grazie a un ulteriore stanziamento di 10mila euro per spedire container di medicine. B.O. Medical è presente con la sua rete in 17 dei 25 Stati federali - è stato detto nella riunione a Pescara in Regione Abruzzo, che è la prima e finora ancora Regione, ad aver sostenuto questo tipo d'intervento economico, gestito dalla Fondazione Abruzzo Solidale di Caracas. La Basilicata ha finanziato l'apertura di un proprio ambulatorio a Caracas ma che, appunto, potrà assistere solo i lucani residenti nella Capitale, in un Paese dove si ha difficoltà pure a spostarsi, soprattutto gli anziani, che sono i più colpiti dalla crisi e muoiono per le patologie più banali.
Clamoroso fu il caso di Giuseppina Franceschiello assistita chirurgicamente nel 2015 alla vigilia dei suoi 100 anni (https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=Yz7_4o82kQI) e che oggi, grazie alla cure garantite dalla sua Regione di provenienza, ha potuto spegnere le 102 candeline. "In Venezuela sono scesi a 130mila i cittadini con passaporto italiano e assistiti pure dal Governo italiano tramite i Consolati - ha spiegato Felipe - Ma sono oltre due milioni gli oriundi, emigrati e discendenti costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana per poter lavorare. Il 20% di questi sono abruzzesi" e la Fondazione Abruzzo Solidale può assisterli a differenza dei Consolati che possono aiutare solo i titolari di un passaporto che per riottenerlo bisognerebbe rientrare un anno in Italia, cosa che chi guadagna "110mila bolivares che al cambio parallelo sono quattro-cinque euro" non si può permettere. "Oggi il Consolato paga anche i funerali - prosegue Felipe - e assiste pure i detenuti italiani che sono circa 80, in carcere soprattutto per droga e ultimamente anche per motivi politici". L'inflazione spaventosa colpisce pure le assicurazioni sanitarie di cui godono i venezuelani benestanti: "In poco tempo un'operazione chirurgica che prima costava 300mila bolivares - prosegue il presidente di B.O. Medical - oggi è arrivata a costare sei milioni perché, appunto valutata in dollari. Un biglietto aereo per rientrare in Italia oggi costa 20 milioni di bolivares. Il Consolato finanzia pure i rimpatri per motivi di salute ma la platea è, appunto, ridotta".
Alla riunione di Felipe con Di Matteio (quarto e terzo nella foto d'apertura scatta a Roccamorice, nal Pescarese) e il funzionario del settore Emigrazione Franco Di Martino (quinto da destra), sono intervenuti anche (da sinistra nella foto): Franco De Antoniis (Fondazione Abruzzo Solidale), Michele Tortola, Amedeo Di Lodovico (presidente Abruzzo Solidale), il giornalista Pierluigi Spiezia (componente l'Osservatorio Emigrazione della Regione Abruzzo) e (primo da destra) Francesco Michelangelo, presidente onorario della Federazione delle associazioni abruzzesi in Venezuela. Nella foto, secondo da destra, c'è anche l'imprenditore italo-canadese Santino D'Angelo, premio Dean Martin 2016, originario di Roccamorice. Tutti gli abruzzesi residenti in Venezuela riuniti sollecitano la Regione Abruzzo (e in particolare il presidente Luciano D'Alfonso) a stanziare nuovi fondi nel 2018 per proseguire l'azione di aiuto in un Paese dove l'esodo (per chi se lo può permettere) verso Stati Uniti, Spagna e Italia (a piedi anche in Colombia) è massivo.