L'Abruzzo incontra il Canada a Pratola Peligna
Martedì 11 luglio si è tenuto un incontro presso la Sala Comunale di Pratola Peligna volto a consolidare il gemellaggio di 7 Comuni abruzzesi - Pratola Peligna (AQ), Gagliano Aterno (AQ), Castiglione a Casauria (PE), Pacentro (AQ), Sulmona (AQ), Pettorano Sul Gizio (AQ), Villetta Barrea (AQ) - con la città di Hamilton (Canada), rappresentata dalla sindaca Andrea Horwath.
Questo è stato il primo dei due eventi promossi dal CRAM e dal Consiglio regionale dell'Abruzzo per consolidare i legami tra la città di Hamilton e l’Abruzzo.
“Il Canada non sarebbe il paese che è senza immigrati. Gli abruzzesi, in particolare, sono davvero ‘forti e gentili’ come si dice. Sono brave persone, si danno da fare e sono molto fiera di loro perché sono stati tra i fondatori della città di Hamilton”. Queste le parole della Horwath che è stata accolta dal Vice Presidente del Consiglio Regionale e Consigliere CRAM Roberto Santangelo e dal sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino.
Santangelo ha sottolineato la volontà di consolidare il già forte legame tra l’Abruzzo ed il Canada anche in vista dell’anno delle Radici Italiane, “evento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo, previsto per il 2024 per il quale sono stati stanziati dal Governo oltre 20 milioni di euro per il turismo di ritorno”. Ha ricordato ad esempio che nella città di Toronto vivono 80mila abruzzesi.
All’incontro hanno partecipato anche gli amministratori degli altri comuni gemellati, oltre ai docenti e studenti del Liceo di Scienze Umane “Giambattista Vico” di Sulmona che hanno donato una copia del volume bilingue “Voci d’Abruzzo–Voices of Abruzzo.
Tra i presenti anche Larry Di Ianni, sindaco di Hamilton dal 2003 al 2006, che racconta di come gli abruzzesi abbiano lavorato sodo e con onore per integrarsi nella comunità canadese, ed aggiunge: "naturalmente siamo fieri di essere canadesi, ma con una grande passione per l’Italia, per la nostra terra qui. Devo dire la verità, quando ritorno in Abruzzo, e ci vengo più spesso possibile, mi sento mi sento a casa.”